Che siate amici o nemici….

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La situazione non è mai abbastanza nera.

 

Ho riletto e vi do’una breve introduzione perchè davvero non si capisce quasi niente…

Riporto con mie parole, i fatti come a mia conoscenza e come li ricordo.

Di fatto mia figlia è stata rapita di nuovo, da questo incommentabile sistema giudiziario.

Stavolta la cosa è ancora più clamorosa,

perchè dopo il primo rapimento di stato, dai e dai, astenuto almeno il Giudice, astenuto anche un altro Giudice, alla fine me la avevano dovuta rimandare a casa.

Ci era rimasta e stava bene, secondo tutti i monitoraggi del caso, che non vedevano nemmeno bisogno di altro monitoraggio.

Se non fosse che il padre non ce la fa proprio a tenere le mani a posto e peggio,

così mia figlia non ne ha potuto davvero più, e nonostante fossero riusciti, di fatto, con lo schifo che le avevano fatto, a far archiviare il primo procedimento per abusi  (non vi sto qui a dire con quali mezzi ), ha dovuto per forza raccontare le nuove molestie.

E dico ha dovuto per forza perchè qui pare che la vittima debba subire e stare zitta, oppure la puniscono. E  così sembra esattamente che stiano facendo.

Presa da casa con 15 agenti in borghese, macchine, moto, appostamenti, divieti di espstrio, nonostante non ci fossimo mossi dalla città, pompieri, ambulanze….

una cosa che nemmeno la guerra civile.

Tutto per una ragazzina di 13 anni che aveva detto in tutti i modi perchè stava bene a casa sua e perchè non voleva star sola con il padre.

La scuola favorevole a noi, idoneità della madre mai messa in discussione,

niente non c’era nessun motivo valido. Mia figlia mai sentita…nulla.

Eppure appena arrivata questa nuova Giudice è cominciato questo accanimento assurdo, fino al punto di fare questo prelievo forzoso abnorme,

deciso e spinto proprio ad opera di tutti quelli che erano già accusati di comportamenti scorretti verso mia figlia, proprio da loro.

E nessuno che li abbia voluti far astenere dal caso, almeno per correttezza e trasparenza, niente.

Non solo, ma il trattamento che subisce mia figlia adesso, e le decisioni che si continuano ostinatamente a prendere, sono sempre più assurde e sempre più simili a quello che oggi è definito come il reato di tortura.

Segnalato il tutto al mondo,

qualcuno ha provato a far qualcosa, alcuni molto timidamente.

il Ministro, dopo aver detto una serie di cose false,

immagino perchè così false gli erano state riferite da coloro che stanno ancora attuando questo assurdo,

ha detto che si sarebbe interessato del caso….

non mi sembra, per ora.

Uno schifo totale in sintesi, e un Giudice che non si capisce cosa stia facendo e perchè, e tutti i “colleghi” che in sostanza non si immischiano e lasciano che questa persona continui a massacrare una Minore….

Riporto qui gli ultimi eventi, i nomi sono tutti puntati e potrebbero essere di pura fantasia , vi bastino solo per riferimento.

Tanto, come mi disse un’esperto di questi rapimenti, che cercava di difendere i bambini, chi ha commesso i reati li sa riconoscere benissimo anche senza nemmeno il nome della città.

Sappiate solo che V.è sempre lo stesso posto, R. sempre la stesso posto, ecc.,

da come vengono indicati i “personaggi” e i luoghi di provenienza ed azione all’inizio, poi sempre quelli sono.

Le date stesse sono tutte di riferimento, e potrebbero essere di pura fantasia.

I numeri di abitanti dei luoghi si riferiscono a dati approssimativi .

Non sto specificando nemmeno i Comuni e nemmeno la Regione reale dei fatti.

Temo peraltro che storie analoghe siano riscontrabili in tutta Italia, perchè da molti legali mi sento dire di avere casi “fotocopia” di questo.

Per completezza però, prima di leggere la “storia”…

Ci si domanda certo cosa stia facendo il Ministro della Giustizia,

il C.S.M.,

l’Ordine degli Psicolgi,

la Commissione Infanzia,

il Garante Infanzia….

e tutti gli altri che sanno ufficialmente di queste cose gravissime,

le Procure comprese,

che sono capaci di fare prelievi forzosi da film, che nemmeno Igor il Serbo,

e di fare promesse, sul fatto che torneranno dalla madre dopo pochi giorni, ai ragazzini pur di prenderli e poi… ?

Effettuano prelievi forzosi e consegne del ragazzino in questione,

negandogli ogni diritto all’ascolto, come se fosse merce ,

dopodichè spariscono e lasciano che avvenga il massacro ?

..E sarebbero azioni a tutela dei diritti dei Minori ?

Non si capisce in che modo..

non si capisce per l’interesse di chi.

La carta dei diritti umani e dei diritti dei Minori in Italia si può chiamare Scottex,

la legge sulla tortura, parto lungo e doloroso,

ha però anche lei la stessa natura di cartaigienica,

a quanto vedo avvenire sulla pelle di mia figlia e di altri.

Spero solo che si capisca dalla storia, per quanto qui ce ne sia uno stralcio e confusa,

quello che ai più appare come un infame comportamento,

una sorta di rapimenti e persecuzioni di una Minore che ha la sola colpa di dire la verità e di cercare di sottrarsi alla violenza del padre,

e della madre, che pure sembra avere la gravissima colpa di essere una madre.

 

Siamo la sig.ra B., madre ed esercente la Responsabilità Genitoriale, ed il nonno materno M., della Minore G., provvisoriamente collocata in casa famiglia R.L. a C..a.

Purtroppo dobbiamo nuovamente aggiornarvi, data la situazione

Riportando i fatti come a nostra conoscenza e come li ricordiamo:

Riguardo al comportamento di vari soggetti, che a nostro avviso sta arrecando gravi danni alla Minore, alla madre ed a tutti i familiari materni, e limitazioni della libertà e dei diritti.

Non vi sono di fatto ostacoli alla frequentazione libera tra madre e figlia, se non il fatto che il Comune di C..o, ( in cui lavora e dichiara di spaziare fuori dal suo ufficio, essere un punto di riferimento e conoscere tutti, il padre della Minore )non lo chieda, e non lo permetta, ad oggi.

Si stanno attuando invece incontri del tutto liberi con il padre, che è indagato insieme alla nonna paterna, per molestie sessuali su G., ed informato di tutte le accuse della figlia. 

Sia i servizi sociali della circ. ? di R. e del Comune di C..o., che gli operatori della casa famiglia R.L. di C..a. che il dott. G.D. di V. che la Giudice F.S. di V. erano a conoscenza di : numerose e costanti nel tempo, lettere, dichiarazioni ufficiali e video, in cui la Minore dichiara spontaneamente molestie subite dal padre e dalla nonna e paura di comportamenti peggiori. Negli stessi G. chiedeva di restare, e, dopo il prelievo forzoso, di tornare, a casa con sua madre e con i suoi amici e parenti materni. Le dichiarazioni di G. sono state segnalate, fra tutti coloro che ne erano a conoscenza, solo ed esclusivamente dalla madre.

Per la circ. ? di R., ha gestito tutta la situazione iniziale, e confermato la necessità del prelievo forzoso di G., il dott. R.G. Questo è accusato dalla Minore di comportamenti scorretti, atti a coprire le dichiarazioni di abusi subiti dal padre, ed era già a conoscenza delle accuse di G.. Ha avuto ruolo, sembrerebbe da lettera a lei specificamente indirizzata dalla Giudice F.S. di V., anche la a.s. S.S.. Questa è stata già indagata dall’Ordine, per segnalazione del Sindaco, per lo stesso caso di G. .Il Comune di C..o è quello in cui, come detto, lavora il padre della Minore.

Il fatto che siano stati il Comune di C..o e persone di, sembra, dubbia neutralità, in Agosto, a gestire il tutto, in gran fretta, per iniziare subito le visite non protette con il padre, appare strano. Strano appare anche che sia la stessa Giudice F.S. di V., a concedere il tutto, rigettando nel contempo tutte le richieste della madre, il giorno venerdì 11 Agosto c.a..Di sicuro il giorno 10 Agosto c.a. la Giudice suddetta era in ferie. Già la Giudice aveva ordinato, pochi giorni prima di Natale, il prelievo di G., per metterla in casa famiglia a V., con intenzione anticipata ( ! ), di darla il prima possibile esclusivamente al padre. Questo è in contrasto peraltro con le decisioni del T.M di R. che, per otto anni, mai avevano collocato la Minore dal padre, e che, anche dopo temporaneo periodo in struttura, dopo osservazione accurata dei rapporti genitoriali e parentali, la avevano ricollocata, e poi mantenuta, dalla madre. Invece la Giudice F.S.di V. sembra nascere nel suo incarico già con un’anticipazione di giudizio di consegna della Minore esclusivamente al padre. Questo sin dal 21/12/16, dopo aver avuto assegnato il caso il 20/12/16. Questo anche non avendo nessun dato negativo sulla capacità genitoriale della madre, ignorando anzi tutti quelli positivi, e ignorando tutte le richieste della Minore, 12enne. Va ricordato che la Giudice suddetta rifiutava categoricamente anche l’ascolto protetto di G., come fino al suo arrivo attuato invece con piena collaborazione della Minore. La dichiarazione di un esperto psicologo, sul fatto che G. avesse detto spontaneamente di non voler andare in aula con il padre, era dalla Giudice F.S.di V. stata non solo sminuita ma definita come la dichiarazione di “un certo signore”. In poche ore, il 17 Agosto c.a., la Giudice suddetta ha anche rigettato le richieste, pur ragionevoli, della madre, come ha sempre fatto. Confermando l’affido della gestione delle visite  al Comune di C..o, senza rispondere alla domanda sulla incompatibilità e sulle false dichiarazioni delle a.s.della circ.? di R. e di C..o, e di procedere subito alle visite non protette con il padre.

Erano tutti a conoscenza del rischio di break down psicotico e della situazione di turbamento di G. alla affermazione del padre che le anticipava, già a Giugno e senza preparazione, che sarebbe andata a vivere da lui in futuro e che lo avrebbe visto ogni settimana e del disinteresse del padre verso di lei e di lei verso il padre, da poco rilevate dalla struttura. Appare un trattamento non equilibrato nei confronti dei genitori, a danno della Minore.

Riguardo al suo telefono personale, G. dovrebbe vedere rispettato il comportamento tenuto in precedenza. Fino al 12 Agosto aveva la possibilità di usare il suo telefono. Gli operatori sono sempre presenti con i Minori, quindi ogni uso è sorvegliato. I Minori non possono uscire non sorvegliati, cosa che li rende già diversi da tutti i loro coetanei, e non liberi. Ma G., dal giorno prima del suo compleanno, è stata del tutto privata del suo cellulare.

Era stato detto dalle operatrici e dalla Responsabile F.F. dalla casa famiglia che vi era un nuovo ordine scritto restrittivo del Giudice, già arrivato a loro, con PEC, del 12 Agosto c.a., e non avrebbero mai privato altrimenti G. del cellulare, andando contro le stesse regole della struttura. La  Responsabile F.F., né alcuno, però, potevano mostrare, nemmeno in foto, questo ordine, del quale non è stato detto il motivo. Veniamo a sapere dal dott.T. R. coordinatore della struttura, il 19 Agosto c.a., che era stato semplicemente comunicato di eseguire le indicazioni precedenti. Non sappiamo se per scritto o a voce, forse dalla a.s.C. N. di C..o che, di fatto, fino ad oggi, decide tutto sulla Minore. Invece il comportamento sul cellulare di G. è mutato improvvisamente, il 12 Agosto. Dopo aver detto alle operatrici che non voleva vedere suo padre da sola, G. è stata privata del suo cellulare. Ancora adesso ne è privata, pure essendo in vacanza, e potendo avere bisogno di una via di comunicazione più semplice che il dover chiedere ogni volta il cellulare in prestito agli operatori.  

G., sin dal prelievo forzoso, è sottoposta a restrizioni punitive ad personam, ordinate pare dal Comune di C..o, contrarie anche alle regole della struttura, che la rendono diversa e meno libera rispetto ai coetanei della casa famiglia.

Quando è stato detto a G. e alla mamma, nell’ultimo incontro con la mamma, avuto il giorno 8 Agosto c.a., ( dalla dott.ssa V. del centro A., scelto dal Comune di C..o ), che non avrebbe potuto vedere la madre per due settimane, la cosa ha dato grande dispiacere alla Minore. G. ha chiesto se non potesse vedere la mamma in un altro giorno rispetto al martedì. Ma questa concessione è stata del tutto negata dal Comune di C..o. Secondo la a.s.C.N. non era disponibile nessun operatore per G. e sua madre, nonostante la disponibilità degli operatori della casa famiglia.

L’8 Agosto c.a., è stato detto a G., dalla stessa dott.V., che, con le relazioni inviate, dopo il 27 Agosto c.a. G. avrebbe potuto vedere la mamma in incontri di due ore. Non c’è ancora nulla in tal senso.

Il fatto che tale richiesta la dovesse fare il Comune di C..o, in cui il padre della Minore lavora in segreteria affari generali e protocollo e anagrafe, rende la cosa ancora più strana. 

E’ stato anche scritto dal Comune di C..o, che non vi sarebbero stati problemi a recuperare gli incontri persi con la mamma per problemi organizzativi loro, ( ovvero quattro incontri dal 24 Maggio c.a.al 29 Agosto prossimo,e non menziono quelli che non avvengono per le vacanze della Minore ), anche se solo a Settembre e in data da destinarsi.

Non ci sono però ancora indicazioni in tal senso. 

Non abbiamo mai visto ad oggi i videoregistrati sul caso, che anche essi sono in gestione del Comune di C..o e della a.s.C.N.. Gli stessi sono stati ormai usati per decisioni giudiziarie, già attuate, in Agosto. In modo ancor più strano, ne sono stati selezionati solo alcuni tratti per stendere le relazioni, da parte del Comune di C..o o diretti incaricati. Visto che, in base a tali relazioni, si va, a penalizzare nettamente la parte materna, ( in linea esatta con i desiderata del padre, scritti da nove anni dai suoi legali ai Tribunali e mai accettati  così largamente, se non adesso ) la cosa appare davvero strana.

“Sguardi complici” tra una figlia di 13 anni e sua madre e incontri solo” apparentemente”  positivi, essendo avvenuti in un ambiente che appare ostile a madre e figlia, e in situazione di totale privazione di libertà , vengono letti negativamente. Questi non sono motivi di impedire incontri liberi, ma per favorirli. 

Ricordiamo che la circ.in cui risiede G., R.? ha circa 200000 abitanti, V. circa 60000, e C..o circa 2000. 

Ricordiamo che dette relazioni, del Comune di C..o e diretti incaricati, sono state usate per prendere decisioni, impedendo l’accesso alle stesse ( relazioni senza data ) ed ai registrati, fino a quando le decisioni non erano state oramai attuate. E’ leso irreparabilmente il diritto al contraddittorio ed alla difesa della madre e di G.. 

Nel contempo tutte le richieste di aiuto a terzi,a voce, scritte e video di G., sono state non solo ignorate ed omesse, ma addirittura contraddette tenacemente. Di tutte queste richieste di aiuto, del rischio di break down psicotico, del disinteresse del padre per la figlia e della figlia per il padre, del turbamento di G. rispetto alle affermazioni del padre, era perfettamente a conoscenza anche il c.t.u.dott. G.D. di V. Tuttavia lo stesso ha scelto tenacemente, ad oggi, di ignorare del tutto e di non menzionare mai queste situazioni e le richieste disperate della Minore. Ha scelto anzi, attualmente, di andare in senso diametralmente opposto, e ha chiesto esattamente quello che G. diceva di temere. Ha chiesto ( nel provvedimento del Giudice si rileva come “richiesto” dal c.t.u.. La apparente modifica da “richiesto” in “consigliato” posteriore alla consegna a noi risultante, non sembra pervenuta ),di liberalizzare del tutto e ampliare le sole visite con il padre. Questo dopo 4 soli incontri protetti, di cui i primi due non erano stati nemmeno positivi, e andando oltre i suoi compiti. Questo appare irrispettoso di G. e incauto. 

Invece è stato già attuato, su base di dati non verificabili, impedendo ogni possibilità di contestazione. 

I parenti materni e gli amici, di cui G. chiede da sempre, non li potrà affatto vedere. 

Il quadro appare immotivatamente punitivo e psicologicamente devastante per la Minore. Paure, sensi di colpa, autolesionismo, richieste disperate di aiuto di G., sono stati fino ad oggi, di fatto, ignorati, nascosti e contraddetti su basi non verificabili. 

Sono state negate fino ad oggi anche tutte le richieste di incontri con il nonno materno e i parenti materni e amici, fatte anche da G., oltre che per scritto da nonno materno, mamma e Garante Infanzia . G. potrà vedere il nonno materno solo ad Ottobre, per un’ora e mezza, sorvegliata, in data non definita. Niente lo impediva prima, se non il Comune di C..o.

Lo stesso Comune di C..o invece ha indicato spontaneamente incontri con i nonni paterni, fra cui la nonna paterna è accusata dalla Minore di molestie.

Sarebbe positivo per G. vedere la madre in modo libero e più a lungo. 

Sarebbe positivo poter recuperare i quattro incontri persi con la madre prima che inizi la scuola, in giorni comodi per G.. 

Sarebbe doveroso che a G. venisse restituito il suo cellulare per poter sentire gli amici o chi desidera, come tutti i ragazzi “normali” della sua età. La normalità a G. viene negata e strappata da queste decisioni forzose.

Sarebbe positivo che G. potesse vedere il nonno materno liberamente ,prima di Ottobre, mese che sembra davvero lontano per una Minore che ci viveva insieme e positivamente da nove anni. Nè G. né il nonno materno hanno commesso alcun male.

Sarebbe positivo che G. potesse tornare a frequentare la sua scuola. G. ha frequentato le scuole sempre nello stesso istituto comprensivo di R.. Secondo il Garante Infanzia, il Preside e gli insegnanti, lì dovrebbe finire le medie. Per andare incontro ad esigenze di adulti terzi, di tenere la figlia forzosamente lontano dall’ambiente materno, e il più vicino possibile a quello paterno, si sceglie di impedire a G. la continuità didattica. Nell’ambiente materno G. chiede di tornare e viveva positivamente, secondo il T.M.di R.. Questo, dopo accurate e prolungate indagini, e dopo la astensione del Giudice che aveva fatto allontanare G. dalla casa materna, con un decreto “ a sorpresa”, e con l’intervento, a chiedere sua sponte il prelievo e ad attuarlo, della a.s.della circ.? di R., poi indagata, aveva collocato e mantenuto G. dalla madre. 

Sarebbe positivo che G. potesse vedere parenti materni ed amici, come erano d’accordo anche gli operatori della struttura, che solo dicevano di non avere spazi. 

Gli spazi mancano per la mamma,per il nonno materno,  per i parenti materni, per gli amici di Infanzia, ma ci sono subito per il padre e i nonni paterni.

Parenti materni ed amici non sono pericolosi per G.. Quale è il vero motivo del bisogno di controllo? E quale il vero motivo di tutte queste negazioni di rapporti affettivi e sociali, e lo stroncare, di fatto, tutti i legami positivi precedenti al prelievo forzoso? Si ricorda quanto avvenuto il 24 Maggio c.a., durante il prelievo forzoso di G.. Prelievo forzoso con enorme dispiegamento di uomini e mezzi che sono stati fortemente voluti e richiesti con insistenza dalla a.s.S.P. della circ.? di R. e dalla Giudice F.S.di V. Questo senza effettuare, né ricercare, né acconsentire, prima a dialogo con la madre, né con la Minore . La Minore durante il prelievo forzoso, ha parlato e spiegato le sue paure e le sue ragionevoli richieste alle agenti di p.g.della Procura di R. dott.ssa E.D. e M.M. Questo parlando a lungo dalla porta ( che teneva chiusa dall’interno )Ha continuato poi in casa,( dopo ingresso forzoso dei pompieri dai balconi ) di fronte a numerosi agenti. Ha scritto poi una lettera di suo pungo su loro consiglio. Dopo queste valide motivazioni, e dopo aver detto che si sarebbe uccisa piuttosto che andare in casa famiglia e dal padre, e avendo chiesto di parlare con un Giudice, ma ricevendo sempre risposta negativa, G. aveva ricevuto rassicurazioni sul fatto che le stesse agenti avrebbero consegnato al Magistrato una relazione sulle sue dichiarazioni e consegnato il  suo scritto, e che sarebbe potuta tornare a casa dalla madre in pochissimi giorni.Il prelievo è stato videoregistrato.

Emerge ormai nettamente che si è prelevata forzosamente G. senza alcuna motivazione valida. La “pericolosità” della madre, addotta dalla Giudice F.S.di V., per giustificare il prelievo forzoso ad ogni costo, non c’è mai stata, se non nella convinzione della Giudice. Si ammette ora che non vi erano dati negativi sulla idoneità della madre, che anzi vi erano, e vi sono, molti dati favorevoli  alla stessa. Anche recenti perizie,di medico psichiatra e psicologa svolte e consegnate fino al 16 Agosto c.a.,attestano idoneità materna. Sono state consegnate perizie di medico psichiatra anche attestanti la  attendibilità della Minore. Ma la Giudice F.S.di V. ha scelto di ignorare tutti questi dati. Omette di dichiarare persino l’esistenza del Decreto del T.M.di R., che aveva ricollocato, dopo lunga e attenta osservazione della Minore, dei genitori e dei nonni, G. dalla mamma e dal nonno materno. Omette anche di dire che, dopo completo monitoraggio della famiglia intera, il T.M.aveva confermato di mantenere G. dalla mamma e dal nonno, non chiedendo nemmeno monitoraggi di controllo. Nel corso del monitoraggio completo della ASL territoriale, dal settembre 2015 al Marzo 2016, la dott.ssa D. D’E. aveva suggerito alla mamma di dire lei al padre che G. era spaventata dei suoi atteggiamenti molesti e non voleva vederlo così spesso né pernottare da lui.Così la signora aveva tentato di fare, a voce, al telefono e per messaggio. La madre aveva anche chiesto più volte, sia al dott. G. e alla dott.ssa D’E., che al Dott.R.G. ed alla a.s. C. in seguito, che al dott.G.D.di V. poi, di provare a procedere al supporto e sostegno alla genitorialità, e al riavvicinamento al padre in forma protetta, senza forzare la Minore, per non far ricadere tutta questa pressione su G.. Riceveva però sempre risposte negative, benchè, prima del prelievo forzoso, il Dott.G.D.di V. indicasse le stesse modalità chieste dalla madre pena danni a G. e al rapporto con il padre stesso. La madre aveva ricevuto sempre, in risposta ai tentativi di dialogo con il padre, lettere perentorie dei suoi legali, che negavano ogni possibilità di modificare le visite a favore delle richieste della Minore con toni che appaiono illatori e offensivi verso la madre. Sembra che per la Giudice tutto quanto esiste a favore della madre non esiste. Si ammette anche finalmente che la Minore ha sempre chiesto l’opposto di quanto si è invece attuato con la forza, e si continua, senza ascoltarla neanche. Anche questo viene, per scelta, ignorato e contraddetto. La Giudice risponde con tenacia negativamente a qualsiasi richiesta, fatta dai legali dalla mamma, di ascolto protetto di G.. Addirittura ha accusato la madre di avere avuto di certo un comportamento scorretto perché la Minore conosceva la modalità di ascolto protetto e videoregistrato. Sembrano tutti ignorare quanto in atti. Cioè che per otto anni G. ha svolto tre c.t.u, monitoraggi e ascolti di ogni tipo, sempre con modalità protetta e videoregistrata, che le è stata spiegata dalle c.t.u. G. è oggi una ragazza 13 enne, in ottime condizioni psicologiche e cognitive, almeno  fino al prelievo forzoso. E tuttora ancora ottime condizioni cognitive. Dalle relazioni, alle quali la mamma non riusciva  ad aver accesso, si rileva invece, dopo il prelievo, rischio di break down psicotico, turbamento causato da affermazioni del padre di dover andare a vivere da lui in futuro e di doverlo vedere costantemente, sensi di colpa, e si è rilevato, in un incontro videorgistrato, un segno di autolesionismo.

Il non essere stata presente alla quarta c.t.u., nominata il 20 luglio 2016 e, contro quanto scritto, iniziata in Agosto 2016, sugli stessi quesiti delle prime tre c.t.u già in atti, essendo la madre senza legale né c.t.p.,non per sua scelta, e la assenza della madre a due udienze, indette senza anticipo in fine giugno e pieno Luglio 2016, ( assenze con motivazioni valide e certificato medico e di pronto soccorso), non avrebbe dovuto portare a un simile intervento forzoso a danno di una ragazza di 13 anni. Questo invece è stato attuato, con enorme dispendio di forze e mezzi. E rifiutando prima ogni forma dialogo con la madre e ogni modalità che potesse permettere il dialogo con la Minore. Il giorno prima del prelievo,23 Maggio c.a., i legali della madre avevano richiesto via PEC incontro con i servizi sociali della circ.? di R., per cercare una soluzione non traumatica per la Minore. Non c’è stata risposta. Invece il giorno dopo si è attuato il prelievo forzoso con enorme dispiegamento di forze e mezzi. Ogni dialogo e soluzione di ascolto non forzosa è stato di fatto impedito da parte della Giudice F.S. di V., e del dott.R.G. e della a.s.C. della circ.?  di R.. Questi ultimi a fine Febbraio c.a.hanno detto alla madre ed al nonno materno di” non farsi più vedere”. Inoltre il dott.G., dopo aver scritto che si sarebbero dovuti fare più incontri con la Minore e i genitori, e incontri tra la Minore e gli operatori della casa famiglia, per introdurre la Minore senza traumi, diceva a Febbraio, rivolto alla a.s. C., “ allora venerdì 17 la prendiamo e la portiamo diretamente  in casa famiglia “. Inoltre, alla proposta della mamma di incontrare prima G. in modalità protette, come la Minore chiedeva, la a.s. C. diceva che non lo avrebbe mai fatto perchè “ lei ( la a.s.) si sentiva tranquilla ( senza  modalità protette ) “e il dott.G.R. ipotizzava di far credere a G. che un faretto fosse una telecamera.

Gli stessi servizi sociali della ? avevano scelto due strutture, di cui una risultava a C.d’A., quindi lontanissima da tutto l’ambiente di vita di G., e l’altra appunto vicinissima al paese del padre in provincia di V..Ci si domanda il perché di tali scelte, essendoci moltissime strutture a R..

La Giudice F.S. di V. ha evitato ogni dialogo con la madre, pure presentatasi, anche senza legali, non per sua scelta, in due udienze ravvicinatissime tra loro a Marzo c.a.. I servizi hanno rifiutato ogni proposta della madre di parlare con la scuola e con la Minore in forma protetta. Forma con cui G. aveva collaborato per otto anni e che lei stessa chiedeva. 

Si è andati invece avanti contro la volontà della Minore e solo con la forza. Nonostante la madre avesse chiesto più volte, in atti, il dialogo con G. nelle forme in cui G. lo chiedeva e voleva, il monitoraggio e gli incontri protetti con il padre, per ricostruire armoniosamente un rapporto. La madre ha chiesto più volte in atti la audizione protetta della Minore, come sempre adottata da tutti i Tribunali per otto anni.

Le indagini a carico del padre e della nonna paterna per molestie sessuali non nascono mai da iniziativa della madre, come si afferma, ma sono nate dapprima dall’iniziativa di Medico e Neuropsichiatra infantile dell’Ospedale in cui G. è stata ricoverata da piccola e di nuovo, quando G., 12 enne, dopo pernottamenti e visite libere con il padre per un anno, ha reso racconti di nuove molestie, non solo alla madre ma a terze persone ed al P.M. stesso.

Invece il padre ha denunciato la madre, con procedimenti che risultano però estinti.

Riguardo al fatto che vedere gli amici di Infanzia possa impedire a G. di “ambientarsi” ci sembra incredibile. 

Una ragazza della sua età è in grado di mantenere amicizie in due scuole, sarebbe un evento psicologico positivo.

E’curioso che, dopo il prelievo forzoso, per mesi, nessuno si sia curato di chiedere visita medica per G., se non la mamma. Mamma alla quale tutti coloro che si occupano della Minore la hanno, di fatto, impedita. Ora la stessa visita è concessa, ma solo dopo mesi e solo “ compatibilmente con le esigenze lavorative delle stesse ( operatrici della struttura e a.s.C.N. del Comune di C..o)” .Solo loro possono accompagnarla. Non la mamma, non in riservatezza, non quando la ragazza ne ha bisogno, ma quando farà comodo alle a.s.di C..o o alle operatrici della struttura.La disponibilità delle operatrici è ritenuta prioritaria rispetto alle esigenze della Minore, con totale capovolgimento dei valori. Prassi vuole, tra l’altro, che dopo il prelievo forzoso, il Minore venga visitato quanto prima da un medico, per certificarne lo stato di salute e l’integrità fisio-psichica. Questo in G., singolarmente, non è potuto accadere. Il permesso di visita medica viene dato solo adesso, a distanza di tre mesi, e forse la visita sarà eseguita dopo quattro mesi. Questo nonostante le continue richieste della madre e nonostante scienza e prudenza  consiglino una visita medica completa quanto più rapida e accurata se dopo prelievo forzoso. La mamma è disponibile sempre, per G. Ma di fatto, ad oggi, a G. è impedito di avere vicino sua mamma, e alla mamma è negato completamente di svolgere il suo ruolo, contro i diritti Umani e dei Minori riconosciuti a livello Nazionale e Internazionale.  Questo nonostante la figlia stesse bene con la madre e voglia stare con lei, e lo abbia detto in tutti i modi. Non si vede una logica corretta di questo trattamento devastante, dato che, dai fatti e da tutto quello che la Giudice suddetta ha scelto di ignorare, la signora è stata una madre idonea negli ultimi 13 anni, e lo è ad oggi.

Vorremmo che si cominciasse a trattare G. con il rispetto e l’attenzione dovuta alla sua età. G. non ha mai avuto comportamenti scorretti ed invece, di fatto, viene punita di continuo.

Qualunque possa essere la “colpa” della madre, si sta punendo la figlia.

Chiediamo di intervenire a tutela di G.

 

In merito al caso vedo che alcuni si sono spesi, chi più chi meno,

e direi che dovrebbero fare molto di più visto che la situazione è gbravissima.

Questo perchè la Giudice suddetta non sente ragioni, per ora, anzi corre a fare le cose peggiori in periodo di ferie, come se avesse un’ordine preciso di consegna di questa Minore, come se fosse stata venduta.

Le altre istituzioni, se interpellate, non ci danno torto ma nemmeno si mettono a dar torto alla “collega”, lasciando così di fatto che faccia ciò che vuole, che sembra sia solo massacrare la Minore.

Io credo che si siano delle Responsabilità gravi anche nel non intervenire, essendo a conoscenza di cose così gravi a danno di una Minore.

Stavo cercando di uscire sui media, che sono interessati ma vogliono tutti i nomi

Alla fine se lo fai naturalmente puniscono tua figlia, questo a quanto so da varie storie che conosco abbastanza bene,

però io vorrei sapere come diamine si riesce a continuare una porcheria del genere, e che cosa pensano questi signori che possa fare una mamma, o un qualsiasi genitore o parente sano, se si fa questo ai loro figli…

io vorrei che capitasse a loro, molto presto, e che si trovassero di fronte a “giudici” “c.t.u.” e “assistenti sociali” di questo tipo.

Che si trovassero loro nel mondo che costruiscono, che soffrissero abbastanza ed abbastanza a lungo da capire i danni infiniti che stanno facendo.

Chissà poi che non succeda.

Come chi dice che masturbarsi addosso a una donna non è reato sessuale, come mi pare sia uscito di recente da una donna Giudice,

Che un Minore di 13 anni disabile può essere consenziente ad un rapporto sessuale con un adulto, e che questo adulto può poi stare libero con il solo obbligo di firma, come mi pare sia uscito da un altro Giudice , e così via…

O come chi affida due bambine di 7 e 9 anni, che hanno subito violenza sessuale completa da referti medici e video, ai genitori che hanno fatto e filmato le violenze,

o che le stesse poverette siano “sentite” ma non si creda loro perchè sono “emozionate e confuse”….

anche questa notizia è su dei giornali, recente, non so se la ho pubblicata….

ma siamo a Sodoma e Gomorra o cosa?

Io non so più che dire,

se non che vorrei che capitasse a loro qualcosa di tanto brutto

da far almeno capire loro cosa stanno facendo.

 

 

Un pensiero riguardo “Che siate amici o nemici….

    il ricciocorno schiattoso ha detto:
    25 agosto 2017 alle 22:00

    L’ha ribloggato su Mamma mia!.

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